Guida di Energia Solare

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Visite turistiche

Le Saline, nel comune di Stintino, può essere considerata a tutti gli effetti una delle spiagge più belle della Sardegna. La spiaggia è situata sulla costa settentrionale dell’isola e si contraddistingue per un lungo litorale composto piccoli ciottoli candidi e un fondale basso. Il mare non è di certo meno spettacolare: i colori dell’acqua variano dall’azzurro al turchese fino al verde smeraldo e le trasparenze uniche permettono di ammirare i pesci che nuotano anche vicino alla riva. Alle spalle del litorale si trova lo Stagno delle Saline, una zona umida popolata da diverse specie di uccelli protetti, un vero valore aggiunto per questa spiaggia insieme a un’antica torre aragonese che sovrasta la costa. Non mancano numerosi servizi, tra cui punti di ristoro, la possibilità di noleggiare attrezzature da spiaggia, sdraio e ombrelloni, e un parcheggio gratuito nelle vicinanze.
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Spiaggia delle Saline
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Le Saline, nel comune di Stintino, può essere considerata a tutti gli effetti una delle spiagge più belle della Sardegna. La spiaggia è situata sulla costa settentrionale dell’isola e si contraddistingue per un lungo litorale composto piccoli ciottoli candidi e un fondale basso. Il mare non è di certo meno spettacolare: i colori dell’acqua variano dall’azzurro al turchese fino al verde smeraldo e le trasparenze uniche permettono di ammirare i pesci che nuotano anche vicino alla riva. Alle spalle del litorale si trova lo Stagno delle Saline, una zona umida popolata da diverse specie di uccelli protetti, un vero valore aggiunto per questa spiaggia insieme a un’antica torre aragonese che sovrasta la costa. Non mancano numerosi servizi, tra cui punti di ristoro, la possibilità di noleggiare attrezzature da spiaggia, sdraio e ombrelloni, e un parcheggio gratuito nelle vicinanze.
Colline arrotondate e ricoperte di verde mediterraneo, fauna caratteristica come l’asinello bianco, mille tonalità del mare e fondali ricchi di vita. Le ricchezze naturalistiche dell’Asinara, disseminate su 50 chilometri quadrati rientranti nel territorio di Porto Torres, sono parco nazionale (1997) e area marina protetta (2002). Prima della loro istituzione l’isola, separata dalla terraferma da isola Piana e passaggio di Fornelli, ha vissuto una storia singolare, che l’ha conservata integra. Le prime tracce umane sono le domus de Janas di Campu Perdu. L’area divenne nel XX secolo una delle diramazioni penali del carcere, in particolare vi sorsero le stalle dove lavoravano i carcerati. Non mancano anche testimonianze medievali: i ruderi del monastero camaldolese di sant’Andrea e il Castellaccio, su un colle raggiungibile da un sentiero. A partire dal 1600 sull’isola si insediò una comunità di pastori e pescatori. Istituiti colonia agricola e lazzaretto nel 1885, i residenti furono allontanati: 45 famiglie fondarono Stintino, oggi rinomata località turistica, da cui la potrai raggiungere con escursioni organizzate. Da non perdere è l’Ossario del 1936, contenente le ossa di settemila austroungarici deportati durante la Grande guerra. Per oltre un secolo l’Asinara è stata in isolamento, ancor più con l’istituzione del carcere di massima sicurezza (1975), dove finirono brigatisti, sequestratori e boss della malavita come Raffaele Cutolo e Totò Riina. Ammirerai una terra incontaminata, da percorrere in bici, a cavallo, a bordo di fuoristrada o trenini. Le coste misurano 110 chilometri: il versante occidentale sprofonda con ripide scogliere, quello orientale è sabbioso con scogli emergenti: qui sarai abbagliato da sabbia soffice e acque cristalline: cale sotto massima tutela, come sant’Andrea e d’Arena e, prima di Punta Scorno, la famosa Cala dei Ponzesi a Punta Sabina. Le acque attorno sono habitat di mammiferi marini e paradiso da esplorare: canaloni e spaccature custodiscono relitti, uno di fronte al molo di Cala Reale. Nell’insenatura c’è un paesino di fine XIX secolo, dove sorgevano lazzaretto e residenza dei reali di Savoia, oggi è sede di ministero dell’Ambiente e servizi turistici. Delle vicende storiche è testimone anche il borgo di case basse e bianche di Cala d’Oliva, dove risiedevano comandante delle diramazioni della colonia penale e famiglie delle guardie. Qui soggiornarono i magistrati dell’Antimafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
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Asinara
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Colline arrotondate e ricoperte di verde mediterraneo, fauna caratteristica come l’asinello bianco, mille tonalità del mare e fondali ricchi di vita. Le ricchezze naturalistiche dell’Asinara, disseminate su 50 chilometri quadrati rientranti nel territorio di Porto Torres, sono parco nazionale (1997) e area marina protetta (2002). Prima della loro istituzione l’isola, separata dalla terraferma da isola Piana e passaggio di Fornelli, ha vissuto una storia singolare, che l’ha conservata integra. Le prime tracce umane sono le domus de Janas di Campu Perdu. L’area divenne nel XX secolo una delle diramazioni penali del carcere, in particolare vi sorsero le stalle dove lavoravano i carcerati. Non mancano anche testimonianze medievali: i ruderi del monastero camaldolese di sant’Andrea e il Castellaccio, su un colle raggiungibile da un sentiero. A partire dal 1600 sull’isola si insediò una comunità di pastori e pescatori. Istituiti colonia agricola e lazzaretto nel 1885, i residenti furono allontanati: 45 famiglie fondarono Stintino, oggi rinomata località turistica, da cui la potrai raggiungere con escursioni organizzate. Da non perdere è l’Ossario del 1936, contenente le ossa di settemila austroungarici deportati durante la Grande guerra. Per oltre un secolo l’Asinara è stata in isolamento, ancor più con l’istituzione del carcere di massima sicurezza (1975), dove finirono brigatisti, sequestratori e boss della malavita come Raffaele Cutolo e Totò Riina. Ammirerai una terra incontaminata, da percorrere in bici, a cavallo, a bordo di fuoristrada o trenini. Le coste misurano 110 chilometri: il versante occidentale sprofonda con ripide scogliere, quello orientale è sabbioso con scogli emergenti: qui sarai abbagliato da sabbia soffice e acque cristalline: cale sotto massima tutela, come sant’Andrea e d’Arena e, prima di Punta Scorno, la famosa Cala dei Ponzesi a Punta Sabina. Le acque attorno sono habitat di mammiferi marini e paradiso da esplorare: canaloni e spaccature custodiscono relitti, uno di fronte al molo di Cala Reale. Nell’insenatura c’è un paesino di fine XIX secolo, dove sorgevano lazzaretto e residenza dei reali di Savoia, oggi è sede di ministero dell’Ambiente e servizi turistici. Delle vicende storiche è testimone anche il borgo di case basse e bianche di Cala d’Oliva, dove risiedevano comandante delle diramazioni della colonia penale e famiglie delle guardie. Qui soggiornarono i magistrati dell’Antimafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Da vedere almeno una volta nella vita

Sabbia finissima e candida, fondale limpido, acqua alle caviglie per decine di metri, colori turchese ​e azzurro del mare che si confonde col cielo, panorama suggestivo offerto dalle torri intorno. Tra i faraglioni di Capo Falcone, l’isola Piana e l’Asinara, che la proteggono dall’impeto del mare aperto, c’è la spiaggia della Pelosa: un paradiso tropicale che vi farà sentire come in un film. I turisti di tutto il mondo, dopo averlo visitato, definiscono così un quadro perfetto al quale concorrono elementi naturali e storici.​ Durante il soggiorno nel nord della Sardegna è d’obbligo fare una tappa nella spiaggia-icona di Stintino, riconosciuta universalmente come una della più belle d’Europa. L’acqua, grazie alla barriera naturale, è sempre calma anche quando il maestrale spira forte. Attorno la macchia mediterranea, in particolare i ginepri, ti ricordano che sei in Sardegna, nonostante l’aspetto caraibico. Di fronte si trova un isolotto con una torre aragonese risalente al 1578. È il simbolo della Pelosa, lo raggiungerai a piedi dopo aver attraversato un’altra deliziosa caletta, L​a Pelosetta,​ che sta di fianco alla ‘sorella maggiore’. La zona è presidiata dall’antica torre saracena del Falcone. Di fronte, ecco l’isola Piana, un tempo pascolo per il bestiame, che nuotava sino a terra trainato dai barconi, talmente pianeggiante da non ostruire affatto lo spettacolo delle rocce maestose dell’Asinara che si innalzano alle sue spalle.
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La Pelosa
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Sabbia finissima e candida, fondale limpido, acqua alle caviglie per decine di metri, colori turchese ​e azzurro del mare che si confonde col cielo, panorama suggestivo offerto dalle torri intorno. Tra i faraglioni di Capo Falcone, l’isola Piana e l’Asinara, che la proteggono dall’impeto del mare aperto, c’è la spiaggia della Pelosa: un paradiso tropicale che vi farà sentire come in un film. I turisti di tutto il mondo, dopo averlo visitato, definiscono così un quadro perfetto al quale concorrono elementi naturali e storici.​ Durante il soggiorno nel nord della Sardegna è d’obbligo fare una tappa nella spiaggia-icona di Stintino, riconosciuta universalmente come una della più belle d’Europa. L’acqua, grazie alla barriera naturale, è sempre calma anche quando il maestrale spira forte. Attorno la macchia mediterranea, in particolare i ginepri, ti ricordano che sei in Sardegna, nonostante l’aspetto caraibico. Di fronte si trova un isolotto con una torre aragonese risalente al 1578. È il simbolo della Pelosa, lo raggiungerai a piedi dopo aver attraversato un’altra deliziosa caletta, L​a Pelosetta,​ che sta di fianco alla ‘sorella maggiore’. La zona è presidiata dall’antica torre saracena del Falcone. Di fronte, ecco l’isola Piana, un tempo pascolo per il bestiame, che nuotava sino a terra trainato dai barconi, talmente pianeggiante da non ostruire affatto lo spettacolo delle rocce maestose dell’Asinara che si innalzano alle sue spalle.