Dove mangiare dove andare al mare e tanto altro

Gabriella
Dove mangiare dove andare al mare e tanto altro

Offerta gastronomica

I posti dove io stessa con la mia famiglia vado mangiare volentieri più volte durante l'anno. Sono sicura di indirizzare bene i miei ospiti!
Ristorante La Lavinella Lo suggerisco a tutti gli ospiti e gli amici che vengono a trovarmi perché sono sicura che saranno veramente soddisfatti. Io stessa con la mia famiglia vado a mangiare da loro più volte nel corso di un mese. Il rapporto qualità prezzo è ottimo! Si trova a Lavina via Scuola 2
Lavina
Ristorante La Lavinella Lo suggerisco a tutti gli ospiti e gli amici che vengono a trovarmi perché sono sicura che saranno veramente soddisfatti. Io stessa con la mia famiglia vado a mangiare da loro più volte nel corso di un mese. Il rapporto qualità prezzo è ottimo! Si trova a Lavina via Scuola 2
Maria è un ottimo ristorante situato nei dintorni di Pieve! buon cibo, cucina tipica, tanti tantissimi antipasti di ottima qualità!
Da Maria
66 Via Manfredi
Maria è un ottimo ristorante situato nei dintorni di Pieve! buon cibo, cucina tipica, tanti tantissimi antipasti di ottima qualità!
Ottimo ristorante dell'entroterra ligure Nel paese di cosio d'arroscia è una vera scoperta questo locale. Materie prime di ottima qualità quasi tutto a km 0, piatti ben presentati, il cibo è buono la carta dei vini sufficiente il personale gentilissimo lo chef molto simpatico
Ristorante CADO'
5a Via Cavour
Ottimo ristorante dell'entroterra ligure Nel paese di cosio d'arroscia è una vera scoperta questo locale. Materie prime di ottima qualità quasi tutto a km 0, piatti ben presentati, il cibo è buono la carta dei vini sufficiente il personale gentilissimo lo chef molto simpatico
Tenuta Organica è il luogo dove soggiornerete se scegliete la nostra casa del Frantoio. Uno dei pilastri fondamentali della filosofia aziendale di tenuta organica è la salvaguardia della Biodiversità e la conservazione dell’ambiente. Tenuta Organica è un'azienda agricola biologica di olio di oliva che segue il processo naturale delle stagioni e che produce il suo olio dal raccolto alla frangitura completamente all'interno dei propri terreni. Se desiderate assaggiare, acquistare olio o visitare il frantoio, contattatemi!
Tenuta Organica
Tenuta Organica è il luogo dove soggiornerete se scegliete la nostra casa del Frantoio. Uno dei pilastri fondamentali della filosofia aziendale di tenuta organica è la salvaguardia della Biodiversità e la conservazione dell’ambiente. Tenuta Organica è un'azienda agricola biologica di olio di oliva che segue il processo naturale delle stagioni e che produce il suo olio dal raccolto alla frangitura completamente all'interno dei propri terreni. Se desiderate assaggiare, acquistare olio o visitare il frantoio, contattatemi!
Enoteca, Caffetteria, Bistrot. Luogo elegante e curato dove poter fare colazione con torte della casa e brioches da farcire, dove bere una buona birra artigianale come aperitivo, prenotare un pranzetto nel fine settimana o acquistare prodotti da agricoltura biologica. Vini e distillati in quantità!
I Sapori del Corso
107 Corso Mario Ponzoni
Enoteca, Caffetteria, Bistrot. Luogo elegante e curato dove poter fare colazione con torte della casa e brioches da farcire, dove bere una buona birra artigianale come aperitivo, prenotare un pranzetto nel fine settimana o acquistare prodotti da agricoltura biologica. Vini e distillati in quantità!

Spiaggia

Spiaggia attrezzata pubblica. Il chiosco offre servizio bar, lettini, bagno. La spiaggia è di sassi, l'acqua è limpida, ottima per vedere il fondale, zona ventilata. Parcheggio libero.
Chiosco il Pennello
Via Angiolo Silvio Novaro
Spiaggia attrezzata pubblica. Il chiosco offre servizio bar, lettini, bagno. La spiaggia è di sassi, l'acqua è limpida, ottima per vedere il fondale, zona ventilata. Parcheggio libero.
Chi preferisce la sabbia può recarsi a Porto Maurizio, l'altro versante di Imperia in cui la spiaggia è di sabbia fine e fondali alti. Il parcheggio è a pagmento.
Sorriso D'Italia (Spiaggia Libera Attrezzata)
6 Banchina Medaglie D'Oro
Chi preferisce la sabbia può recarsi a Porto Maurizio, l'altro versante di Imperia in cui la spiaggia è di sabbia fine e fondali alti. Il parcheggio è a pagmento.

Arte Storia e Cultura locale

La Galleria, creata nelle fondamenta di Palazzo Manfredi a Pieve di Teco, nasce con l'intento di dare una sferzata culturale e artistica al tessuto sociale locale, ripristinando l'antico valore di un importante borgo medievale! E' visitabile nelle Domeniche di mercato antiquario o su appuntamento durante la settimana! Questa attività è gestita da me, Gabriella, il vostro host, potete chiedermi qualsasi informazione.
Corso Mario Ponzoni, 62
62 Corso Mario Ponzoni
La Galleria, creata nelle fondamenta di Palazzo Manfredi a Pieve di Teco, nasce con l'intento di dare una sferzata culturale e artistica al tessuto sociale locale, ripristinando l'antico valore di un importante borgo medievale! E' visitabile nelle Domeniche di mercato antiquario o su appuntamento durante la settimana! Questa attività è gestita da me, Gabriella, il vostro host, potete chiedermi qualsasi informazione.
Il complesso della Madonna della Ripa, oggi sito a margine del centro storico, lungo il corso del torrente all'origine della realtà religiosa e abitativa di Pieve di Teco. E' titolo mariano antico, che si riflette in una ricostruzione tardo trecentesca. Costruita nel 1370 come prima parrocchia ("pieve") del nuovo borgo, all'esterno la caratterizza un campanile quattrocentesco integro, a tre ordini di bifore con tipica cuspide a tronco di piramide. L'ingresso è rivolto all'abitato antico, con elegante portale. Officiata inizialmente dai Benedettini, poi da Canonici regolari, assurse in passato a grande splendore. L'interno a tre navate su colonne in pietra, capitelli ricchi di elementi decorativi e simbolici, archi a sesto acuto a doppia ghiera, volti apotropaici sui cantonali d'imposta diretti ad allontanare nell'immaginario medievale gli spiriti maligni, abside piana e ingresso laterale, rispecchia una tipologia abbastanza diffusa in Valle. Anche la decorazione a stucchi a fasce bianche-nere, tipica di molti edifici di culto liguri. Espropriata dopo l'unità d'Italia, e tuttora sconsacrata, ebbe vari usi civili e militari, magazzino, dormitorio di soldati, cinema. Fino a non molti decenni orsono, la parte "civile" della chiesa era divisa da quella religiosa da un muro trasversale, oggi abbattuto, che permetteva il passaggio all'attiguo Oratorio dell'Assunta. La copertura a ordito ligneo, danneggiata da un incendio, è stata rifatta in tempi recenti. Il complesso oggi ospita il Museo diocesano d'arte sacra.
Chiesa della Madonna della Ripa
Via Madonna della Ripa
Il complesso della Madonna della Ripa, oggi sito a margine del centro storico, lungo il corso del torrente all'origine della realtà religiosa e abitativa di Pieve di Teco. E' titolo mariano antico, che si riflette in una ricostruzione tardo trecentesca. Costruita nel 1370 come prima parrocchia ("pieve") del nuovo borgo, all'esterno la caratterizza un campanile quattrocentesco integro, a tre ordini di bifore con tipica cuspide a tronco di piramide. L'ingresso è rivolto all'abitato antico, con elegante portale. Officiata inizialmente dai Benedettini, poi da Canonici regolari, assurse in passato a grande splendore. L'interno a tre navate su colonne in pietra, capitelli ricchi di elementi decorativi e simbolici, archi a sesto acuto a doppia ghiera, volti apotropaici sui cantonali d'imposta diretti ad allontanare nell'immaginario medievale gli spiriti maligni, abside piana e ingresso laterale, rispecchia una tipologia abbastanza diffusa in Valle. Anche la decorazione a stucchi a fasce bianche-nere, tipica di molti edifici di culto liguri. Espropriata dopo l'unità d'Italia, e tuttora sconsacrata, ebbe vari usi civili e militari, magazzino, dormitorio di soldati, cinema. Fino a non molti decenni orsono, la parte "civile" della chiesa era divisa da quella religiosa da un muro trasversale, oggi abbattuto, che permetteva il passaggio all'attiguo Oratorio dell'Assunta. La copertura a ordito ligneo, danneggiata da un incendio, è stata rifatta in tempi recenti. Il complesso oggi ospita il Museo diocesano d'arte sacra.
Il Santuario della Madonna dei Fanghi è una deliziosa chiesa color bianco-rosa immersa tra la fitta vegetazione, a Pieve di Teco, nell'alta valle Arroscia. Il santuario è raggiungibile in auto oppure tramite un percorso naturalistico pedonale che parte da Pieve di Teco. La nascita di questo santuario è legata al culto religioso che nel XVII secolo crebbe attorno ad un'immagine raffigurante la Visitazione; l'effige fu posta su un pilone nella prima metà del Seicento. In questo luogo nel 1678 fu costruita una cappella ottagonale, decorata internamente da affreschi. Durante il XVIII secolo la chiesa fu ampliata in stile tardo barocco. L'intitolazione deriva dalle caratteristiche geofisiche del territorio, infatti il luogo è ricco di fango per l'abbondanza di acqua. La festa della Visitazione viene celebrata il 2 Luglio. All'interno del santuario si può ammirare il dipinto raffigurante la Vergine Maria con il Bambino Gesù.
Santuario Madonna dei Fanghi
SP6
Il Santuario della Madonna dei Fanghi è una deliziosa chiesa color bianco-rosa immersa tra la fitta vegetazione, a Pieve di Teco, nell'alta valle Arroscia. Il santuario è raggiungibile in auto oppure tramite un percorso naturalistico pedonale che parte da Pieve di Teco. La nascita di questo santuario è legata al culto religioso che nel XVII secolo crebbe attorno ad un'immagine raffigurante la Visitazione; l'effige fu posta su un pilone nella prima metà del Seicento. In questo luogo nel 1678 fu costruita una cappella ottagonale, decorata internamente da affreschi. Durante il XVIII secolo la chiesa fu ampliata in stile tardo barocco. L'intitolazione deriva dalle caratteristiche geofisiche del territorio, infatti il luogo è ricco di fango per l'abbondanza di acqua. La festa della Visitazione viene celebrata il 2 Luglio. All'interno del santuario si può ammirare il dipinto raffigurante la Vergine Maria con il Bambino Gesù.
Il bosco di Rezzo è un bosco di grande interesse e molto conosciuto grazie alla sua estensione e alla maestosità degli alberi che lo compongono. Questo bosco è situato tra i 900 e 1400 metri di altitudine ed è costituisce, insieme a molti altri punti di interesse, il Parco Naturale delle Alpi Liguri. Il clima di questo bosco è umido senza oscillazioni termiche elevate. Si possono ammirare moltissime piante che raggiungono altezze superiori ai 30 metri. Addentrandosi in questo bosco si possono ammirare muschi e licheni, erbe rade fiorite come l'Acetosella, l'Orchidea e arbusti come il Pungitopo, il Tasso, l'Agrifoglio. Vengono organizzate numerose passeggiate ed escursioni in questo bosco; i tragitti più percorsi sono quelli che passano da Passo Teglia attraversando estesi noccioleti.
Bosco di Rezzo
Il bosco di Rezzo è un bosco di grande interesse e molto conosciuto grazie alla sua estensione e alla maestosità degli alberi che lo compongono. Questo bosco è situato tra i 900 e 1400 metri di altitudine ed è costituisce, insieme a molti altri punti di interesse, il Parco Naturale delle Alpi Liguri. Il clima di questo bosco è umido senza oscillazioni termiche elevate. Si possono ammirare moltissime piante che raggiungono altezze superiori ai 30 metri. Addentrandosi in questo bosco si possono ammirare muschi e licheni, erbe rade fiorite come l'Acetosella, l'Orchidea e arbusti come il Pungitopo, il Tasso, l'Agrifoglio. Vengono organizzate numerose passeggiate ed escursioni in questo bosco; i tragitti più percorsi sono quelli che passano da Passo Teglia attraversando estesi noccioleti.
La Chiesa collegiata di San Giovanni Battista fu edificata dal 1782 al 1806 in stile neoclassico, con un'ampia cupola ed un'unica navata. Secondo la tradizione il primo edificio fu eretto nel 1234, ma recenti studi e la scoperta di una lapide attestano che la chiesa fu eretta molto dopo: nel 1333. I dipinti della volta, datati al 1719 sono del Marvaldo che dipinse anche le pareti che vennero ridipinte poi nel 1736 dal Sasso con scene della passione di Cristo. La massiccia torre campanaria centrale ospita un concerto di 5 campane in Sol maggiore, tra cui due realizzate da fonditori locali.
Chiesa di San Giovanni Battista
Piazza San Giovanni
La Chiesa collegiata di San Giovanni Battista fu edificata dal 1782 al 1806 in stile neoclassico, con un'ampia cupola ed un'unica navata. Secondo la tradizione il primo edificio fu eretto nel 1234, ma recenti studi e la scoperta di una lapide attestano che la chiesa fu eretta molto dopo: nel 1333. I dipinti della volta, datati al 1719 sono del Marvaldo che dipinse anche le pareti che vennero ridipinte poi nel 1736 dal Sasso con scene della passione di Cristo. La massiccia torre campanaria centrale ospita un concerto di 5 campane in Sol maggiore, tra cui due realizzate da fonditori locali.
Al momento non visitabile. Il Teatro Salvini è una sala del tutto atipica soprattutto per le piccolissime dimensioni, è considerato il più piccolo teatro del mondo, e per la grazia strutturale: una sala che proprio grazie alle ridotte dimensioni attira da sempre visitatori italiani e stranieri incuriositi. Realizzato a metà ottocento, come riportato nei “Cenni Storici”, le caratteristiche dell’edificio non corrisponde ai canoni teatrali ottocenteschi, ma richiami tipologie sei-settecentesche. Esso presenta, infatti, 43 metri quadrati di palcoscenico, 99 posti a sedere tra la platea e i 2 ordini di palchi ed il loggione; tali palchi sono allineati su una pianta ad “U” stretta e lunga. Questa configurazione trae motivo da una necessità di interazione con la platea nel caso di feste danzanti, molto frequenti all’epoca; Il palcoscenico è separato dalla sala da un boccadopera decorato pittoricamente. Da ricordare che tutta la struttura della sala, la sua copertura, il palcoscenico sono interamente in legno. BREVE STORIA Le vicende legate alla costruzione dell’odierno Teatro Salvini risalgono alla prima metà del XIX secolo e si inseriscono in un contesto di vivo interesse per le attività teatrali e musicali dimostrato dalla popolazione di Pieve di Teco sin dal 1750 circa. Nel 1834, infatti, Giuseppe Manfredi, esponente di una benestante famiglia locale, chiede al Comune di Pieve la concessione del “forno detto della Roggia” e del terreno annesso per costruirvi un teatro “regolato e basato sopra principi sani […] utile e vantaggioso per ogni supposto sia politico che morale”. A causa della frammentarietà della documentazione esistente, del Teatro Salvini rimangono poche testimonianze storiche: 1868: viene citato nell’ambito del censimento di quell’anno come “Teatro di Pieve di Teco” dal Prefetto di Porto Maurizio; 1897: si attuano lavori di restauro e rifacimento della copertura; per tutto il XIX secolo e sino agli anni Venti il teatro è caratterizzato da un’attività veramente intensa: la gestione privata di questo edificio pubblico ospita con una certa regolarità opere liriche e spettacoli, compagnie di giro e filodrammatiche locali. Dal 1920 in poi, invece, complice una più vasta crisi dell’economia e del ruolo di crocevia sino ad allora svolto dal paese di Pieve di Teco, si assiste ad un lento ma inesorabile declino dell’interesse nei confronti delle attività teatrali e musicali, che porterà – oltre cinquant’anni or sono – alla inevitabile chiusura definitiva del Teatro Salvini che tra le compagnie ospitate (è bene ricordarlo) poteva vantare anche quella del grande Gilberto Govi. Questo gioiello architettonico è stato recuperato dal suo degrado e riaperto al pubblico nel 2005 grazie all’intervento delle Provincia di Imperia e della Fondazione CARIGE.
Teatro Salvini
4 Via Umberto I
Al momento non visitabile. Il Teatro Salvini è una sala del tutto atipica soprattutto per le piccolissime dimensioni, è considerato il più piccolo teatro del mondo, e per la grazia strutturale: una sala che proprio grazie alle ridotte dimensioni attira da sempre visitatori italiani e stranieri incuriositi. Realizzato a metà ottocento, come riportato nei “Cenni Storici”, le caratteristiche dell’edificio non corrisponde ai canoni teatrali ottocenteschi, ma richiami tipologie sei-settecentesche. Esso presenta, infatti, 43 metri quadrati di palcoscenico, 99 posti a sedere tra la platea e i 2 ordini di palchi ed il loggione; tali palchi sono allineati su una pianta ad “U” stretta e lunga. Questa configurazione trae motivo da una necessità di interazione con la platea nel caso di feste danzanti, molto frequenti all’epoca; Il palcoscenico è separato dalla sala da un boccadopera decorato pittoricamente. Da ricordare che tutta la struttura della sala, la sua copertura, il palcoscenico sono interamente in legno. BREVE STORIA Le vicende legate alla costruzione dell’odierno Teatro Salvini risalgono alla prima metà del XIX secolo e si inseriscono in un contesto di vivo interesse per le attività teatrali e musicali dimostrato dalla popolazione di Pieve di Teco sin dal 1750 circa. Nel 1834, infatti, Giuseppe Manfredi, esponente di una benestante famiglia locale, chiede al Comune di Pieve la concessione del “forno detto della Roggia” e del terreno annesso per costruirvi un teatro “regolato e basato sopra principi sani […] utile e vantaggioso per ogni supposto sia politico che morale”. A causa della frammentarietà della documentazione esistente, del Teatro Salvini rimangono poche testimonianze storiche: 1868: viene citato nell’ambito del censimento di quell’anno come “Teatro di Pieve di Teco” dal Prefetto di Porto Maurizio; 1897: si attuano lavori di restauro e rifacimento della copertura; per tutto il XIX secolo e sino agli anni Venti il teatro è caratterizzato da un’attività veramente intensa: la gestione privata di questo edificio pubblico ospita con una certa regolarità opere liriche e spettacoli, compagnie di giro e filodrammatiche locali. Dal 1920 in poi, invece, complice una più vasta crisi dell’economia e del ruolo di crocevia sino ad allora svolto dal paese di Pieve di Teco, si assiste ad un lento ma inesorabile declino dell’interesse nei confronti delle attività teatrali e musicali, che porterà – oltre cinquant’anni or sono – alla inevitabile chiusura definitiva del Teatro Salvini che tra le compagnie ospitate (è bene ricordarlo) poteva vantare anche quella del grande Gilberto Govi. Questo gioiello architettonico è stato recuperato dal suo degrado e riaperto al pubblico nel 2005 grazie all’intervento delle Provincia di Imperia e della Fondazione CARIGE.

Altri servizi

E' vero che sono la vostra super host di fiducia, e anche che sono la produttrice del vostro olio di oliva biologico preferito, e anche che ho aperto una galleria d'arte. Ma la verità è che il mio vero mestiere, quello che mi appassiona e per cui ho studiato tanto è l'Osteopatia, professione che studio dal 2007, che che svolgo dal 2013 e che mi dà grandi soddisfazioni! Per una seduta a domicilio o in studio durante il vostro soggiorno, contattatemi !
Studio Osteopatia Palomba
60 Corso Mario Ponzoni
E' vero che sono la vostra super host di fiducia, e anche che sono la produttrice del vostro olio di oliva biologico preferito, e anche che ho aperto una galleria d'arte. Ma la verità è che il mio vero mestiere, quello che mi appassiona e per cui ho studiato tanto è l'Osteopatia, professione che studio dal 2007, che che svolgo dal 2013 e che mi dà grandi soddisfazioni! Per una seduta a domicilio o in studio durante il vostro soggiorno, contattatemi !

Informazioni sulla città/località

Nel 1232 il marchese Antonio di Clavesana decide la costruzione di un borgo, ai piedi del castello di Teco, dove, come il toponimo suggerisce, vi era la pieve, chiesa matrice della valle Arroscia. Alla fondazione e all'edificazione di questo paese parteciparono diverse comunità valligiane del territorio dell'Arroscia. Dal 1386 Pieve di Teco fu sottoposta alla giurisdizione della Repubblica di Genova che conservò l'antico abitato in stile medievale edificato sotto la dominazione dei Clavesana ed erigendola a sede di capitanato. Il borgo - in particolare le mura e il castello - subirono nel corso dei secoli innumerevoli invasioni dovendo ogni volta i Pievesi ricostruire il tutto, specie nella guerra tra i Genovesi e i Savoia del 1625. Con la dominazione francese il territorio pievese rientrò dal 2 dicembre 1797 all'interno della Repubblica Ligure. Nel 1815 il territorio fu inglobato nel Regno di Sardegna e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel V mandamento di Pieve di Teco del circondario di Porto Maurizio facente parte della provincia di Porto Maurizio (poi Provincia di Imperia, dal 1923). Nel 1862 assunse l'attuale denominazione di Pieve di Teco.
40 personas del lugar lo recomiendan
Pieve di Teco
40 personas del lugar lo recomiendan
Nel 1232 il marchese Antonio di Clavesana decide la costruzione di un borgo, ai piedi del castello di Teco, dove, come il toponimo suggerisce, vi era la pieve, chiesa matrice della valle Arroscia. Alla fondazione e all'edificazione di questo paese parteciparono diverse comunità valligiane del territorio dell'Arroscia. Dal 1386 Pieve di Teco fu sottoposta alla giurisdizione della Repubblica di Genova che conservò l'antico abitato in stile medievale edificato sotto la dominazione dei Clavesana ed erigendola a sede di capitanato. Il borgo - in particolare le mura e il castello - subirono nel corso dei secoli innumerevoli invasioni dovendo ogni volta i Pievesi ricostruire il tutto, specie nella guerra tra i Genovesi e i Savoia del 1625. Con la dominazione francese il territorio pievese rientrò dal 2 dicembre 1797 all'interno della Repubblica Ligure. Nel 1815 il territorio fu inglobato nel Regno di Sardegna e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel V mandamento di Pieve di Teco del circondario di Porto Maurizio facente parte della provincia di Porto Maurizio (poi Provincia di Imperia, dal 1923). Nel 1862 assunse l'attuale denominazione di Pieve di Teco.

Consejos sobre la ciudad

Cómo moverse

Meglio avere mezzi propri

Purtroppo il servizio pubblico che collega Pieve di Teco e la costa è abbastanza scarso, per cui consiglio di venire in auto o noleggiarne una per venire a soggiornare qui