BERTINORO

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Visite turistiche

Nei dintorni: Bertinoro e i suoi vigneti, la piazza-terrazza, la Colonna dell’Ospitalità, la Rocca, i localini disseminati nelle viuzze del borgo tra cui la famosa “Cà de Bè”, le ville storiche, le terme di Fratta, il complesso Adventures Parco e Piscina di Fratta Terme, l’azienda agricola Bertozzi con fattoria didattica, il caseificio Mambelli (formaggi e squacquerone), l’azienda dolciaria Babbi, diversi manéggi, tante cantine vinicole (Sangiovese, Albana, Pagadebit e Cagnina) e produttori di olio evo e miele, tutti con degustazione e vendita diretta dei loro prodotti.
La Romagna è terra di amanti di motori, delle MTB e delle bici da corsa e nella zona di Bertinoro e limitrofe sono numerosi gli itinerari con curve e salite, i percorsi e gli sterrati. Diverse le attività da poter svolgere nelle territorio bertinorese e limitrofo dalle escursioni a contatto con la natura, al trekking, alle visite a borghi, monumenti, castelli, musei o mostre. Durante tutto l’arco dell’anno in ogni Paese della Romagna potete trovare sagre dal tartufo di Dovadola al fungo prugnolo di Civitella di Romagna, dalle castagne di Ranchio, Premilcuore o Verghereto ai frutti del sottobosco di San Benedetto in Alpe, dal pesce di Cesenatico o Cervia al cardo di Cervia, dalla pera volpina di Brisighella al raperonzolo di Borghi, dal cinghiale di Galeata ai grasol di Montiano o Mercato Saraceno, dal bustreng di Borghi al bartolaccio di Tredozio, senza dimenticare quella delle ciliegie, dell’uva o dei fichi. Le sagre a Bertinoro: I Pomeriggi nel Bicchiere tutte le domeniche di gennaio, la Festa della Madonna della Neve la prima domenica di agosto, la Festa dell’Ospitalità la prima domenica di settembre, la Festa della Zucca ad ottobre, la Festa di Santa Caterina il 25 novembre, a Forlimpopoli: la Segavecchia a marzo, la Festa Artusiana a giugno, Un dè in tlà Roca a settembre, a Forlì: la Festa della Madonna del Fuoco il 4 febbraio, la Sagra del Cedro a maggio, la Sagra del Torrone a novembre, a Cesena: la Festa e la Fiera di San Giovanni a giugno, la Fiera Cesena in Tavola ad ottobre, un po’ più lontano a Terra del Sole: il Palio di Santa Reparata a settembre, A vegia in piaza a novembre, a Rocca San Casciano: la Festa dei Falò a marzo, a Tredozio: il Palio e la Sagra dell'Uovo ad aprile, a Sarsina: la Sagra della Pagnotta Pasquale ad aprile, a Bagno di Romagna: la Sagra dell'Albana e della Focaccia ad agosto, a Santarcangelo di Romagna: la Fiera di San Martino a novembre, a Verucchio: una Notte alla Rocca ad agosto, a Sogliano al Rubicone: la Fiera del Formaggio di Fossa a novembre, a Cesenatico: Il Presepe della Marineria a dicembre e a Santa Sofia: la Festa del Maiale Grasso a dicembre, solo per citarne alcune. Numerose le corse di ciclismo: Cesenatico: Granfondo Nove Colli a settembre e Granfondo Marco Pantani a settembre, Cervia: Granfondo Via del Sale Fantini Club ad aprile, Strade Bianche del Sale Fantini Club a settembre, Ironman a settembre, ecc… Le podistiche: Bertinoro: Le 5 Ville a febbraio, Passeggiata del Comitato ad aprile, Meldola: Nuovo Giro delle Colline a giugno, Cesenatico: Attraverso Cesenatico e Cesenatico Kids Run a marzo, Nove Colli Running a maggio, Maratona del presidente a novembre, Cesena: Orienteering a gennaio, Strabagnolo a marzo, Camminiamo con loro a maggio, Notturna di San Giovanni a giugno, "Datevi una Corsa" e Manifestazione Regionale Giovanile e Assoluto e Lungo Savio Run a settembre, Giro dei Gessi a novembre, Castiglione di Cervia (RA): “Ad cursa da Cas-ciôn a la Salena" a gennaio, Cervia: Ecomaratona del Sale ad aprile, Gran Premio Promesse di Romagna e Passeggiata in riva al mare a maggio, Memorial Gianluca Conti a giugno, Forlì: UrbaNighTrail e Podistica "dal 4 Fraziò" a febbraio, StraWoman a marzo, Diabetes Marathon ad aprile, Corri nel parco a maggio, Memorial Casamenti e Corsa dei Monumenti e Camminata sulle Colline Forlivesi a settembre, Campionati Italiani Individuali e per Regioni Cadetti-Cadette a ottobre, Mercato Saraceno: Corsa InPIAVOLAta a febbraio, Notturna delle Miniere di Boratella a maggio, Giro di Paderno a giugno, San Pietro in Campiano (RA): Corsa di Brot a marzo, Crocetta di Longiano: Colli di Longiano ad agosto, San Pietro in Vincoli: Camminata "d'la Spagnêra" a settembre, Longiano: Run to win a settembre.
Bertinoro Centro station
La Romagna è terra di amanti di motori, delle MTB e delle bici da corsa e nella zona di Bertinoro e limitrofe sono numerosi gli itinerari con curve e salite, i percorsi e gli sterrati. Diverse le attività da poter svolgere nelle territorio bertinorese e limitrofo dalle escursioni a contatto con la natura, al trekking, alle visite a borghi, monumenti, castelli, musei o mostre. Durante tutto l’arco dell’anno in ogni Paese della Romagna potete trovare sagre dal tartufo di Dovadola al fungo prugnolo di Civitella di Romagna, dalle castagne di Ranchio, Premilcuore o Verghereto ai frutti del sottobosco di San Benedetto in Alpe, dal pesce di Cesenatico o Cervia al cardo di Cervia, dalla pera volpina di Brisighella al raperonzolo di Borghi, dal cinghiale di Galeata ai grasol di Montiano o Mercato Saraceno, dal bustreng di Borghi al bartolaccio di Tredozio, senza dimenticare quella delle ciliegie, dell’uva o dei fichi. Le sagre a Bertinoro: I Pomeriggi nel Bicchiere tutte le domeniche di gennaio, la Festa della Madonna della Neve la prima domenica di agosto, la Festa dell’Ospitalità la prima domenica di settembre, la Festa della Zucca ad ottobre, la Festa di Santa Caterina il 25 novembre, a Forlimpopoli: la Segavecchia a marzo, la Festa Artusiana a giugno, Un dè in tlà Roca a settembre, a Forlì: la Festa della Madonna del Fuoco il 4 febbraio, la Sagra del Cedro a maggio, la Sagra del Torrone a novembre, a Cesena: la Festa e la Fiera di San Giovanni a giugno, la Fiera Cesena in Tavola ad ottobre, un po’ più lontano a Terra del Sole: il Palio di Santa Reparata a settembre, A vegia in piaza a novembre, a Rocca San Casciano: la Festa dei Falò a marzo, a Tredozio: il Palio e la Sagra dell'Uovo ad aprile, a Sarsina: la Sagra della Pagnotta Pasquale ad aprile, a Bagno di Romagna: la Sagra dell'Albana e della Focaccia ad agosto, a Santarcangelo di Romagna: la Fiera di San Martino a novembre, a Verucchio: una Notte alla Rocca ad agosto, a Sogliano al Rubicone: la Fiera del Formaggio di Fossa a novembre, a Cesenatico: Il Presepe della Marineria a dicembre e a Santa Sofia: la Festa del Maiale Grasso a dicembre, solo per citarne alcune. Numerose le corse di ciclismo: Cesenatico: Granfondo Nove Colli a settembre e Granfondo Marco Pantani a settembre, Cervia: Granfondo Via del Sale Fantini Club ad aprile, Strade Bianche del Sale Fantini Club a settembre, Ironman a settembre, ecc… Le podistiche: Bertinoro: Le 5 Ville a febbraio, Passeggiata del Comitato ad aprile, Meldola: Nuovo Giro delle Colline a giugno, Cesenatico: Attraverso Cesenatico e Cesenatico Kids Run a marzo, Nove Colli Running a maggio, Maratona del presidente a novembre, Cesena: Orienteering a gennaio, Strabagnolo a marzo, Camminiamo con loro a maggio, Notturna di San Giovanni a giugno, "Datevi una Corsa" e Manifestazione Regionale Giovanile e Assoluto e Lungo Savio Run a settembre, Giro dei Gessi a novembre, Castiglione di Cervia (RA): “Ad cursa da Cas-ciôn a la Salena" a gennaio, Cervia: Ecomaratona del Sale ad aprile, Gran Premio Promesse di Romagna e Passeggiata in riva al mare a maggio, Memorial Gianluca Conti a giugno, Forlì: UrbaNighTrail e Podistica "dal 4 Fraziò" a febbraio, StraWoman a marzo, Diabetes Marathon ad aprile, Corri nel parco a maggio, Memorial Casamenti e Corsa dei Monumenti e Camminata sulle Colline Forlivesi a settembre, Campionati Italiani Individuali e per Regioni Cadetti-Cadette a ottobre, Mercato Saraceno: Corsa InPIAVOLAta a febbraio, Notturna delle Miniere di Boratella a maggio, Giro di Paderno a giugno, San Pietro in Campiano (RA): Corsa di Brot a marzo, Crocetta di Longiano: Colli di Longiano ad agosto, San Pietro in Vincoli: Camminata "d'la Spagnêra" a settembre, Longiano: Run to win a settembre.
Diverse le attività, le visite turistiche o non che si possono fare nelle vicinanze: diversi i maneggi, un’azienda agricola con fattoria didattica e spaccio carne, un caseificio con spaccio e una famosa azienda dolciaria con spaccio. Il mio Comune è citato nella Divina Commedia: “O Bretinoro, ché non fuggi via,poi che gita se n’è la tua famiglia e molta gente per non esser ria?” (Purgatorio XIV, vv. 112-114). Bertinoro chiamata il “Balcone di Romagna”, da cui si gode una splendida vista verso il mare e la collina, è anche borgo storico che ha conservato l’antica struttura, con stradine acciottolate e scorci d’altri tempi. Il cuore di Bertinoro è la Piazza della Libertà, in cui si trovano la Concattedrale di Santa Caterina, il Palazzo Comunale detto Palazzo Ordelaffi, la Torre e la Colonna delle Anella o dell’Ospitalità. In cima al Monte Cisubeo si trova la Rocca al cui interno hanno sede il Museo Interreligioso e il Centro Residenziale Universitario dell’Alma Mater Studiorum di Bologna. Da ricordare le vecchie carceri, Monte Maggio, il quartiere ebraico con la casa nativa del rabbino Obadiah Yare ben Abraham. Importanti i santuari: la Pieve di San Donato a Polenta, la Beata Vergine del Lago, quello di Casticciano e la Chiesa di Dorgagnano. Famose le ville sparse nel comune: Villa Norina, Villa Farini, Villa Merloni, Villa Clementina-Petrucci, Villa Gaddi, Fattoria Paradiso, Villa Prati e Villa Monsignani. Lo stabilimento termale di Fratta Terme è l'unico in Italia a offrire una varietà di acque termali con caratteristiche uniche, ricche di sali minerali e ipotermali. Nel parco del Ristorante Il Parco-Terme a Panighina sono ancora presenti le sorgenti di acque da bere di origine antichissima. Bertinoro e la Romagna sono un giacimento di prodotti enogastronomici. La leggenda vuole che Galla Placidia, figlia dell'imperatore Teodosio, di passaggio in questi luoghi, assaggiato un vino servito in un'umile coppa di terracotta dicesse: "Non di così rozzo calice sei degno, o vino, ma di berti in oro ". Da qui il nome della città. A Bertinoro oltre ai vitigni, che ricoprono i dolci pendii delle colline, come Sangiovese, Cagnina, Albana e Pagadebit, troverete importanti cantine per la degustazione e l’acquisto di vino. In Romagna sono conosciuti ed apprezzati il “formaggio di fossa”, lo “squacquerone”, il miele, l’olio extra vergine d’oliva, la piadina, il Pane Romagnolo, i crescioni e il “savor” (confettura di mosto d’uva con frutta di stagione: noci, pere volpine, frutta secca, fichi, frutta candita, ecc.). La tela stampata a mano a ruggine, il ricamo bizantino e le ceramiche di Faenza sono altre eccellenze romagnole. Nei dintorni di casa mia e in giro per la Romagna occorre ricordare: a Forlì i Musei San Domenico, a Cesena la Biblioteca Malatestiana, il Teatro Bonci e la Rocca, a Ravenna i monumenti Unesco e i loro stupendi mosaici, la Riviera Adriatica con le località turistiche di: Milano Marittima, Cervia, Cesenatico, Rimini, Riccione e Cattolica, l’Appennino tosco-romagnolo con il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna, il Parco Naturale Sasso Simone e Simoncello, il Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola, la Riserva Naturale Sasso Frattino, quella Orientata Bosco della Frattona, quella Orientata di Oferno, la Riserva Statale Badia Prataglia … perché la Romagna non è solo il luogo del buon vivere, ma anche della cultura!!!
Bertinoro station
Diverse le attività, le visite turistiche o non che si possono fare nelle vicinanze: diversi i maneggi, un’azienda agricola con fattoria didattica e spaccio carne, un caseificio con spaccio e una famosa azienda dolciaria con spaccio. Il mio Comune è citato nella Divina Commedia: “O Bretinoro, ché non fuggi via,poi che gita se n’è la tua famiglia e molta gente per non esser ria?” (Purgatorio XIV, vv. 112-114). Bertinoro chiamata il “Balcone di Romagna”, da cui si gode una splendida vista verso il mare e la collina, è anche borgo storico che ha conservato l’antica struttura, con stradine acciottolate e scorci d’altri tempi. Il cuore di Bertinoro è la Piazza della Libertà, in cui si trovano la Concattedrale di Santa Caterina, il Palazzo Comunale detto Palazzo Ordelaffi, la Torre e la Colonna delle Anella o dell’Ospitalità. In cima al Monte Cisubeo si trova la Rocca al cui interno hanno sede il Museo Interreligioso e il Centro Residenziale Universitario dell’Alma Mater Studiorum di Bologna. Da ricordare le vecchie carceri, Monte Maggio, il quartiere ebraico con la casa nativa del rabbino Obadiah Yare ben Abraham. Importanti i santuari: la Pieve di San Donato a Polenta, la Beata Vergine del Lago, quello di Casticciano e la Chiesa di Dorgagnano. Famose le ville sparse nel comune: Villa Norina, Villa Farini, Villa Merloni, Villa Clementina-Petrucci, Villa Gaddi, Fattoria Paradiso, Villa Prati e Villa Monsignani. Lo stabilimento termale di Fratta Terme è l'unico in Italia a offrire una varietà di acque termali con caratteristiche uniche, ricche di sali minerali e ipotermali. Nel parco del Ristorante Il Parco-Terme a Panighina sono ancora presenti le sorgenti di acque da bere di origine antichissima. Bertinoro e la Romagna sono un giacimento di prodotti enogastronomici. La leggenda vuole che Galla Placidia, figlia dell'imperatore Teodosio, di passaggio in questi luoghi, assaggiato un vino servito in un'umile coppa di terracotta dicesse: "Non di così rozzo calice sei degno, o vino, ma di berti in oro ". Da qui il nome della città. A Bertinoro oltre ai vitigni, che ricoprono i dolci pendii delle colline, come Sangiovese, Cagnina, Albana e Pagadebit, troverete importanti cantine per la degustazione e l’acquisto di vino. In Romagna sono conosciuti ed apprezzati il “formaggio di fossa”, lo “squacquerone”, il miele, l’olio extra vergine d’oliva, la piadina, il Pane Romagnolo, i crescioni e il “savor” (confettura di mosto d’uva con frutta di stagione: noci, pere volpine, frutta secca, fichi, frutta candita, ecc.). La tela stampata a mano a ruggine, il ricamo bizantino e le ceramiche di Faenza sono altre eccellenze romagnole. Nei dintorni di casa mia e in giro per la Romagna occorre ricordare: a Forlì i Musei San Domenico, a Cesena la Biblioteca Malatestiana, il Teatro Bonci e la Rocca, a Ravenna i monumenti Unesco e i loro stupendi mosaici, la Riviera Adriatica con le località turistiche di: Milano Marittima, Cervia, Cesenatico, Rimini, Riccione e Cattolica, l’Appennino tosco-romagnolo con il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna, il Parco Naturale Sasso Simone e Simoncello, il Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola, la Riserva Naturale Sasso Frattino, quella Orientata Bosco della Frattona, quella Orientata di Oferno, la Riserva Statale Badia Prataglia … perché la Romagna non è solo il luogo del buon vivere, ma anche della cultura!!!
La Romagna dello Spungone Alla scoperta del patrimonio naturalistico delle colline romagnole Lo Spungone, dal dialettale spugnò o spungò per il suo aspetto “spugnoso”, è un particolare tipo di roccia arenaria calcarea che forma le colline romagnole da Bertinoro fino a Castrocaro Terme, passando da Meldola e Predappio. 3 milioni di anni fa questa dorsale rocciosa era una splendida barriera corallina; oggi è un patrimonio naturalistico, con scorci paesaggistici di grande fascino che custodiscono un'importante varietà biologica e numerose sorgenti termali, oltre che un territorio eccellente per la produzione agricola, vitivinicola e olearia. Per scoprirlo ecco un itinerario pensato per essere percorso in bicicletta, ma che può essere fatto anche a piedi. Bertinoro Balcone della Romagna: così è chiamato Bertinoro, per via della piazza che si trova nella parte alta della cittadina, da cui si gode di un ampio panorama che abbraccia le colline fino al mare. In cima al borgo svetta la Rocca millenaria, nella quale soggiornò l’imperatore Federico Barbarossa e che dal XVI secolo al 1970 fu sede vescovile. Da qui parte la prima tappa dell’itinerario, dedicata alla scoperta delle generose campagne a ridosso del borgo. Le stradine sono sinuose e l'ambiente è campestre, un susseguirsi di vigneti, olivi e frutteti: il perfetto scenario per un giro in bicicletta. Fratta Terme Il percorso prosegue poi nella località di Fratta Terme, a pochi km da Bertinoro. Dopo aver imboccato Via Banchetti, proseguendo su Via Rio Rose e poi Via Ausa, si trova lo storico stabilimento termale, recentemente ristrutturato e il parco delle antiche fonti romane. Un punto di sosta o di vacanza perfetto per chi ama lunghe passeggiate e le proprietà benefiche delle acque curative. Prima di proseguire per le altre tappe, è suggerita una deviazione su Via Loreta fino a giungere alla pieve longobarda di San Donato in Polenta, visitata da Dante e celebrata da Carducci. Meldola Seguendo Via Fratta e, successivamente, Strada della Magnalova si arriva a Meldola. All’ingresso del centro urbano ci si ritrova davanti ad uno dei gioielli della cittadina: il ponte dei Veneziani, così chiamato per essere stato costruito nel 1508, durante la dominazione dei Veneziani, per permettere il deflusso delle acque dal vicino canale Doria. A cinque minuti di bicicletta si raggiunge facilmente Piazza Orsini, orlata dal Loggiato Aldobrandini, dalla quale ha inizio un percorso a metà tra vallata e crinale. La valle è quella del fiume Bidente, che vicino alle sue rive ha visto passare viaggiatori e pellegrini di ogni tempo, diretti dal nord Italia verso la Toscana e Roma. Per gli amanti della natura, proseguendo per Via Collefiorito è consigliata una sosta per ammirare la Riserva Naturale di Scardavilla, un bosco di 30 ettari, gioiello di biodiversità, oggetto degli studi del naturalista Pietro Zangheri. Il territorio fu abitato dai monaci camaldolesi, come testimonia il bellissimo monastero, visibile ancora oggi. Rocca delle Caminate Proseguiamo quindi la traversata sul selvaggio crinale che conduce alla Rocca delle Caminate, la cui posizione strategica al confine tra Meldola e Predappio domina gran parte del territorio romagnolo, dalla costa agli Appennini. Di probabili origini romane, fu dimora estiva di Mussolini che la dotò di un grande faro di intensità di 8000 candele, visibile fino a 60 km di distanza. A conclusione della prima giornata di esplorazione delle colline romagnole è possibile prenotare una visita esclusiva della Rocca, accompagnati da guide locali, per poi completare la serata degustando un bicchiere di Sangiovese ed una selezione di formaggi e salumi locali. Predappio Il secondo giorno comincia con una salita decisa sul crinale di Rocca delle Caminate, che si snoda tra grandi panorami fino a Predappio Alta, lungo l’omonima Via. Questo borgo medioevale immerso tra i vigneti ospita un’importante enoteca costruita all’interno di un’antichissima cantina. Non a caso tra ottobre e novembre si svolgono qui diverse feste, sagre e celebrazioni a tema enogastronomico. Da questo punto di osservazione si coglie tutta la bellezza della Valle del Montone, naturale collegamento verso la Toscana e storico territorio di transito verso Roma. Imboccata Via Marsigliano e poi Via Sadurano si incontra anche un tratto del Sentiero degli Alpini, ideale per chi preferisce scoprire il paesaggio a piedi; chi invece vuole continuare il percorso in bicicletta può dirigersi con facilità verso Sadurano, posta anch’essa sulle cime di un monte. Castrocaro Terme La seconda giornata di percorso prosegue alla scoperta di Sadurano e del comune di cui fa parte, Castrocaro Terme. Il suo nome cambiò diverse volte nel corso della storia e si pensa derivi da Saturno, a cui sembra fosse stato innalzato un tempio, divenuto ora Chiesa di Santa Maria in Sadurano. Inoltre la ricchezza di questo territorio è racchiusa anche nel famoso centro termale di origini etrusche, la cui storia è testimoniata a partire dall’epoca romana quando le fonti venivano utilizzate non solo con valenza curativa ma anche socio-culturale. Oggi gli amanti della storia e dell’arte, possono ammirare un repertorio di costruzioni e testimonianze dell'architettura del Razionalismo, che ha portato in auge Castrocaro anche all’estero. Terra del Sole L’ultima tappa alla scoperta dello Spungone termina con un tratto sinuoso nella prima collina forlivese, che da Castrocaro Terme si svolge inizialmente lungo il percorso ciclopedonale del fiume Montone. Oltrepassato lo storico borgo di Terra del Sole, baluardo del Granducato di Toscana in Romagna, la strada inizia a salire, fino a condurre alla panoramica Rocca di Monte Poggiolo. Di qui in poi un susseguirsi di saliscendi non troppo impegnativi regaleranno ampie visioni della vallata del Rabbi, con suggestive aree di calanchi. Lungo il percorso, in località Rio Cozzi, un imponente affioramento roccioso (utilizzato anche come palestra di arrampicata) evidenzia una vasta area di Spungone, forse la più spettacolare dell’intera catena.
40 personas del lugar lo recomiendan
Bertinoro
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La Romagna dello Spungone Alla scoperta del patrimonio naturalistico delle colline romagnole Lo Spungone, dal dialettale spugnò o spungò per il suo aspetto “spugnoso”, è un particolare tipo di roccia arenaria calcarea che forma le colline romagnole da Bertinoro fino a Castrocaro Terme, passando da Meldola e Predappio. 3 milioni di anni fa questa dorsale rocciosa era una splendida barriera corallina; oggi è un patrimonio naturalistico, con scorci paesaggistici di grande fascino che custodiscono un'importante varietà biologica e numerose sorgenti termali, oltre che un territorio eccellente per la produzione agricola, vitivinicola e olearia. Per scoprirlo ecco un itinerario pensato per essere percorso in bicicletta, ma che può essere fatto anche a piedi. Bertinoro Balcone della Romagna: così è chiamato Bertinoro, per via della piazza che si trova nella parte alta della cittadina, da cui si gode di un ampio panorama che abbraccia le colline fino al mare. In cima al borgo svetta la Rocca millenaria, nella quale soggiornò l’imperatore Federico Barbarossa e che dal XVI secolo al 1970 fu sede vescovile. Da qui parte la prima tappa dell’itinerario, dedicata alla scoperta delle generose campagne a ridosso del borgo. Le stradine sono sinuose e l'ambiente è campestre, un susseguirsi di vigneti, olivi e frutteti: il perfetto scenario per un giro in bicicletta. Fratta Terme Il percorso prosegue poi nella località di Fratta Terme, a pochi km da Bertinoro. Dopo aver imboccato Via Banchetti, proseguendo su Via Rio Rose e poi Via Ausa, si trova lo storico stabilimento termale, recentemente ristrutturato e il parco delle antiche fonti romane. Un punto di sosta o di vacanza perfetto per chi ama lunghe passeggiate e le proprietà benefiche delle acque curative. Prima di proseguire per le altre tappe, è suggerita una deviazione su Via Loreta fino a giungere alla pieve longobarda di San Donato in Polenta, visitata da Dante e celebrata da Carducci. Meldola Seguendo Via Fratta e, successivamente, Strada della Magnalova si arriva a Meldola. All’ingresso del centro urbano ci si ritrova davanti ad uno dei gioielli della cittadina: il ponte dei Veneziani, così chiamato per essere stato costruito nel 1508, durante la dominazione dei Veneziani, per permettere il deflusso delle acque dal vicino canale Doria. A cinque minuti di bicicletta si raggiunge facilmente Piazza Orsini, orlata dal Loggiato Aldobrandini, dalla quale ha inizio un percorso a metà tra vallata e crinale. La valle è quella del fiume Bidente, che vicino alle sue rive ha visto passare viaggiatori e pellegrini di ogni tempo, diretti dal nord Italia verso la Toscana e Roma. Per gli amanti della natura, proseguendo per Via Collefiorito è consigliata una sosta per ammirare la Riserva Naturale di Scardavilla, un bosco di 30 ettari, gioiello di biodiversità, oggetto degli studi del naturalista Pietro Zangheri. Il territorio fu abitato dai monaci camaldolesi, come testimonia il bellissimo monastero, visibile ancora oggi. Rocca delle Caminate Proseguiamo quindi la traversata sul selvaggio crinale che conduce alla Rocca delle Caminate, la cui posizione strategica al confine tra Meldola e Predappio domina gran parte del territorio romagnolo, dalla costa agli Appennini. Di probabili origini romane, fu dimora estiva di Mussolini che la dotò di un grande faro di intensità di 8000 candele, visibile fino a 60 km di distanza. A conclusione della prima giornata di esplorazione delle colline romagnole è possibile prenotare una visita esclusiva della Rocca, accompagnati da guide locali, per poi completare la serata degustando un bicchiere di Sangiovese ed una selezione di formaggi e salumi locali. Predappio Il secondo giorno comincia con una salita decisa sul crinale di Rocca delle Caminate, che si snoda tra grandi panorami fino a Predappio Alta, lungo l’omonima Via. Questo borgo medioevale immerso tra i vigneti ospita un’importante enoteca costruita all’interno di un’antichissima cantina. Non a caso tra ottobre e novembre si svolgono qui diverse feste, sagre e celebrazioni a tema enogastronomico. Da questo punto di osservazione si coglie tutta la bellezza della Valle del Montone, naturale collegamento verso la Toscana e storico territorio di transito verso Roma. Imboccata Via Marsigliano e poi Via Sadurano si incontra anche un tratto del Sentiero degli Alpini, ideale per chi preferisce scoprire il paesaggio a piedi; chi invece vuole continuare il percorso in bicicletta può dirigersi con facilità verso Sadurano, posta anch’essa sulle cime di un monte. Castrocaro Terme La seconda giornata di percorso prosegue alla scoperta di Sadurano e del comune di cui fa parte, Castrocaro Terme. Il suo nome cambiò diverse volte nel corso della storia e si pensa derivi da Saturno, a cui sembra fosse stato innalzato un tempio, divenuto ora Chiesa di Santa Maria in Sadurano. Inoltre la ricchezza di questo territorio è racchiusa anche nel famoso centro termale di origini etrusche, la cui storia è testimoniata a partire dall’epoca romana quando le fonti venivano utilizzate non solo con valenza curativa ma anche socio-culturale. Oggi gli amanti della storia e dell’arte, possono ammirare un repertorio di costruzioni e testimonianze dell'architettura del Razionalismo, che ha portato in auge Castrocaro anche all’estero. Terra del Sole L’ultima tappa alla scoperta dello Spungone termina con un tratto sinuoso nella prima collina forlivese, che da Castrocaro Terme si svolge inizialmente lungo il percorso ciclopedonale del fiume Montone. Oltrepassato lo storico borgo di Terra del Sole, baluardo del Granducato di Toscana in Romagna, la strada inizia a salire, fino a condurre alla panoramica Rocca di Monte Poggiolo. Di qui in poi un susseguirsi di saliscendi non troppo impegnativi regaleranno ampie visioni della vallata del Rabbi, con suggestive aree di calanchi. Lungo il percorso, in località Rio Cozzi, un imponente affioramento roccioso (utilizzato anche come palestra di arrampicata) evidenzia una vasta area di Spungone, forse la più spettacolare dell’intera catena.
Piazza della Liberta
Concattedrale di Santa Caterina
6 Via Aldruda Frangipane
Municipio Di Bertinoro
1 Piazza della Libertà
Colonna dell'Ospitalità Bertinorese
8A Piazza della Libertà
Rocca di Bertinoro
6 Via Aldruda Frangipane
Interreligious Foundation Museum of Bertinoro
6 Via Aldruda Frangipane
Adiacente all'abitato di Bertinoro si eleva anche il colle di Monte Maggio (già Monte dei Cappuccini), conservatosi ricoperto di bosco che coi suoi 328 metri rappresenta il punto più alto della zona. Nell'Alto Medioevo le cime del Monte Cesubeo e di Monte Maggio furono dotate di una fortificazione difensiva; entrambe le rocche avevano merlatura ghibellina.
Montemaggio
Adiacente all'abitato di Bertinoro si eleva anche il colle di Monte Maggio (già Monte dei Cappuccini), conservatosi ricoperto di bosco che coi suoi 328 metri rappresenta il punto più alto della zona. Nell'Alto Medioevo le cime del Monte Cesubeo e di Monte Maggio furono dotate di una fortificazione difensiva; entrambe le rocche avevano merlatura ghibellina.
Polenta La Pieve di San Donato a Polenta che è la chiesa citata da Giosuè Carducci nel suo canto "La Chiesa di Polenta" e conserva ancora molte parti della costruzione originale (colonne, capitelli, cripta) della fine del secolo IX. Subì un forte restauro alla fine del 700 che ne modificò l'aspetto originario e un secondo alla fine dell'800, conclusosi nel 1898 con la costruzione del campanile.
Pieve di San Donato
480 Via Polenta
Polenta La Pieve di San Donato a Polenta che è la chiesa citata da Giosuè Carducci nel suo canto "La Chiesa di Polenta" e conserva ancora molte parti della costruzione originale (colonne, capitelli, cripta) della fine del secolo IX. Subì un forte restauro alla fine del 700 che ne modificò l'aspetto originario e un secondo alla fine dell'800, conclusosi nel 1898 con la costruzione del campanile.
Il Santuario della Beata Vergine del Lago, principale luogo di devozione mariana, eretto nell'VIII secolo. Vi è custodita un'icona mariana considerta miracolosa. Le prime notizie sul santuario risalgono al 1181 e la leggenda vuole che l'icona della Madonna ivi conservata sia stata salvata dal fuoco iconoclasta e ritrovata nelle acque paludose della zona.
Parrocchia Santa Maria Del Lago
817 Via Lago
Il Santuario della Beata Vergine del Lago, principale luogo di devozione mariana, eretto nell'VIII secolo. Vi è custodita un'icona mariana considerta miracolosa. Le prime notizie sul santuario risalgono al 1181 e la leggenda vuole che l'icona della Madonna ivi conservata sia stata salvata dal fuoco iconoclasta e ritrovata nelle acque paludose della zona.
Il Santuario di Casticciano, edificato nel 1613 sulla sommità di un'alta collina, fu consacrato a santuario nel 1709.
Santuario Madonna Delle Grazie Casticciano
Via Tombetta
Il Santuario di Casticciano, edificato nel 1613 sulla sommità di un'alta collina, fu consacrato a santuario nel 1709.
La Chiesa di Dorgagnano nella quale si venera San Giorgio e le mamme, seguendo un antico rituale, portavano a benedire gli indumenti dei loro bambini per proteggerli dal malocchio e preservarli in serenità.
Dorgagnano
La Chiesa di Dorgagnano nella quale si venera San Giorgio e le mamme, seguendo un antico rituale, portavano a benedire gli indumenti dei loro bambini per proteggerli dal malocchio e preservarli in serenità.
Villa Norina, nella quale soggiornò Antonio Canova, è circondata da 12 ettari di parco con piante, fiori, laghetti, grotte, vigneti, che producono ottimo vino e cantine nello spungone (dal dialettale spugnò o spungò per il suo aspetto “spugnoso”, è un particolare tipo di roccia arenaria calcarea che forma le colline romagnole da Bertinoro fino a Castrocaro Terme, passando da Meldola e Predappio).
Villa Norina Cantina Guarini
Villa Norina, nella quale soggiornò Antonio Canova, è circondata da 12 ettari di parco con piante, fiori, laghetti, grotte, vigneti, che producono ottimo vino e cantine nello spungone (dal dialettale spugnò o spungò per il suo aspetto “spugnoso”, è un particolare tipo di roccia arenaria calcarea che forma le colline romagnole da Bertinoro fino a Castrocaro Terme, passando da Meldola e Predappio).
dell'Accademia dei Filergiti e della rappresentanza regionale "Le Donne del Vino” e del Museo della Civiltà Contadina.
Fattoria Paradiso
285 Via Palmeggiana
dell'Accademia dei Filergiti e della rappresentanza regionale "Le Donne del Vino” e del Museo della Civiltà Contadina.
Villa Clementina-Petrucci a Dorgagnano costruita nel 1880, dall'aspetto gotico che rimanda al castello dell'Innominato, forse perché commissionata dall'ultimo erede di Bernardino Visconti che ispirò Manzoni per il personaggio. E' arredata con mobili del '600 romagnolo. Nella biblioteca sono raccolte anche stampe e carte geografiche di particolare interesse storico. E' circondata da un vasto ed antico parco fatto di lecci, pini e cipressi. Nel piazzale antistante spicca uno splendido cedro del Libano di imponenti proporzioni.
Villa Clementina
1275 Strada Provinciale 65
Villa Clementina-Petrucci a Dorgagnano costruita nel 1880, dall'aspetto gotico che rimanda al castello dell'Innominato, forse perché commissionata dall'ultimo erede di Bernardino Visconti che ispirò Manzoni per il personaggio. E' arredata con mobili del '600 romagnolo. Nella biblioteca sono raccolte anche stampe e carte geografiche di particolare interesse storico. E' circondata da un vasto ed antico parco fatto di lecci, pini e cipressi. Nel piazzale antistante spicca uno splendido cedro del Libano di imponenti proporzioni.
Villa Prati nobile residenza ottocentesca di campagna, attorniata da un foltissimo parco di querce e salici bianchi.
Villa Prati (antiga família Prati)
2447 Via Nuova
Villa Prati nobile residenza ottocentesca di campagna, attorniata da un foltissimo parco di querce e salici bianchi.
Villa Farini è legata al nome della famiglia Farini e Corbolani (attualmente di proprietà Ricci). Sorge all'ingresso di Bertinoro in località un tempo chiamata Campo Galliano e fu abita dal Col. Jacopo Corbolani (1825 -1908) che fu combattente nelle guerre di indipendenza e dal Generale Pietro Corbolani (1860-1935). Villa Gaddi cinquecentesca abitazione a pianta rettangolare, attorniata da vigneti e frutteti, visitata a metà del 600 dalla regina Cristina di Svezia. La settecentesca Villa Merloni a Capocolle, detto anche "Mont Spachè" (monte spaccato poiché la via Emilia taglia a metà la collina), ora di proprietà della famiglia Monti che ospitò nel 1815 Gioacchino Murat e nel 1888 il re Umberto I di Savoia che osservava dall’alto le grandi manovre dell’esercito italiano accampato anche nei prati attorno al santuario della Ma- donna del Lago. Villa Monsignani circondata da un parco di piante, siepi, fiori, ingentilito da nobili pini e snelli cipressi si trova a Bracciano. Qua e là spiccano, lungo i viali sinuosi, bianchi marmi, reliquie antiche degne di un museo e nel punto più alto c’è il roccolo pieno di alberi e cespugli a bacca per richiamo di uccelli. E' dal roccolo, che si gode, il panorama più bello di tutta la Riviera Romagnola. Con un cannocchiale si possono scorgere tutte le località balneari e l’occhio può ammirare un paesaggio di rotonde e lievi colline, di piccole borgate, di strade dolcemente tortuose: un paesaggio, che sembra uscito, coi suoi tenui colori, dalla tela di un pittore umbro del 400. La casa risale al '700 e servì in origine come casino di caccia alla famiglia dei marchesi Monsígnani-Sassatelli-Morattini che tuttora I'abitano nella buona stagione. Si tratta di una larga costruzione a due piani alleggerita sul piano nobile da una loggia aperta a tre archi cui si accede per una scala esterna a due rampe e sotto la loggia i vari stemmi dei marchesi.
Bertinoro station
Villa Farini è legata al nome della famiglia Farini e Corbolani (attualmente di proprietà Ricci). Sorge all'ingresso di Bertinoro in località un tempo chiamata Campo Galliano e fu abita dal Col. Jacopo Corbolani (1825 -1908) che fu combattente nelle guerre di indipendenza e dal Generale Pietro Corbolani (1860-1935). Villa Gaddi cinquecentesca abitazione a pianta rettangolare, attorniata da vigneti e frutteti, visitata a metà del 600 dalla regina Cristina di Svezia. La settecentesca Villa Merloni a Capocolle, detto anche "Mont Spachè" (monte spaccato poiché la via Emilia taglia a metà la collina), ora di proprietà della famiglia Monti che ospitò nel 1815 Gioacchino Murat e nel 1888 il re Umberto I di Savoia che osservava dall’alto le grandi manovre dell’esercito italiano accampato anche nei prati attorno al santuario della Ma- donna del Lago. Villa Monsignani circondata da un parco di piante, siepi, fiori, ingentilito da nobili pini e snelli cipressi si trova a Bracciano. Qua e là spiccano, lungo i viali sinuosi, bianchi marmi, reliquie antiche degne di un museo e nel punto più alto c’è il roccolo pieno di alberi e cespugli a bacca per richiamo di uccelli. E' dal roccolo, che si gode, il panorama più bello di tutta la Riviera Romagnola. Con un cannocchiale si possono scorgere tutte le località balneari e l’occhio può ammirare un paesaggio di rotonde e lievi colline, di piccole borgate, di strade dolcemente tortuose: un paesaggio, che sembra uscito, coi suoi tenui colori, dalla tela di un pittore umbro del 400. La casa risale al '700 e servì in origine come casino di caccia alla famiglia dei marchesi Monsígnani-Sassatelli-Morattini che tuttora I'abitano nella buona stagione. Si tratta di una larga costruzione a due piani alleggerita sul piano nobile da una loggia aperta a tre archi cui si accede per una scala esterna a due rampe e sotto la loggia i vari stemmi dei marchesi.
Lo stabilimento termale in località Fratta Terme di Bertinoro è l'unico in Italia a offrire una varietà di acque termali tanto vasta; dalle 11 sorgenti distribuite lungo il corso del rio Salso, sgorgano infatti 7 acque con caratteristiche uniche, ricche di sali minerali e ipotermali: acque salse, salsobromoiodiche, sulfuree, salsosulfuree, ferruginose, magnesiache e arsenicali. La Panighina è un’antichissima località di cui si ha memoria fin dalla preistoria ed il cui nome starebbe ad indicare che quel luogo era una panacea in virtù delle proprietà delle sue acque (cloro saline e solfuro magnesiache).
Grand Hotel Terme della Fratta
238 Via Loreta
Lo stabilimento termale in località Fratta Terme di Bertinoro è l'unico in Italia a offrire una varietà di acque termali tanto vasta; dalle 11 sorgenti distribuite lungo il corso del rio Salso, sgorgano infatti 7 acque con caratteristiche uniche, ricche di sali minerali e ipotermali: acque salse, salsobromoiodiche, sulfuree, salsosulfuree, ferruginose, magnesiache e arsenicali. La Panighina è un’antichissima località di cui si ha memoria fin dalla preistoria ed il cui nome starebbe ad indicare che quel luogo era una panacea in virtù delle proprietà delle sue acque (cloro saline e solfuro magnesiache).
La Panighina è un’antichissima località di cui si ha memoria fin dalla preistoria ed il cui nome starebbe ad indicare che quel luogo era una panacea in virtù delle proprietà delle sue acque (cloro saline e solfuro magnesiache). Attualmente nel parco del Ristorante Il Parco-Terme sono presenti sorgenti di acque termali e il luogo era molto frequentato per bere le acque curative fino alla metà del Novecento. L'archeologo bertinorese Prof. L. M. Ugolini illustrò storia, rinvenimenti, acque, come il sovrìntendente ai monumenti Prof. A. Santarelli, i Prof. Brizio e Gerardinì dell’Ateneo bolognese e il Prof. Pigurìni di quello romano.
Ristorante Pizzeria Il Parco - Parco Terme Panighina
Via Consolare
La Panighina è un’antichissima località di cui si ha memoria fin dalla preistoria ed il cui nome starebbe ad indicare che quel luogo era una panacea in virtù delle proprietà delle sue acque (cloro saline e solfuro magnesiache). Attualmente nel parco del Ristorante Il Parco-Terme sono presenti sorgenti di acque termali e il luogo era molto frequentato per bere le acque curative fino alla metà del Novecento. L'archeologo bertinorese Prof. L. M. Ugolini illustrò storia, rinvenimenti, acque, come il sovrìntendente ai monumenti Prof. A. Santarelli, i Prof. Brizio e Gerardinì dell’Ateneo bolognese e il Prof. Pigurìni di quello romano.
A circa un paio di km la Fiera di Cesena, 13 km quella di Forlì, 10 km Forlì: monumenti del Ventennio, musei San Domenico e Cesena: Biblioteca Malatestiana, Rocca, Fontana Masini, Teatro Bonci, Villa Silvia, 15 km Milano Marittima e Cervia: spiaggia, terme, saline, Casa delle Farfalle, Il labirinto Dedalo, Parco Naturale, CerviAvventura, 20 km Cesenatico: spiaggia, Museo della Marineria, Portocanale, Conserve, Atlantica, 25 km Ravenna: pineta, piallasse, mosaici, Basilica di Classe, di San Vitale, Porto di Classis, Mirabilandia, Zoo Safari, monumenti Unesco, Mausoleo di Teodorico, di Gallaplacidia, tomba di Dante, lidi ravennati, 35 km Rimini: ponte di Tiberio, Grand Hotel, Italia in miniatura, Fiabilandia, 45 km Riccione: Viale Ceccarini, Acquafan e Bagno di Romagna: terme, Sentiero degli Gnomi, sorgente del Tevere e Appennino. In tutte le stagioni si tengono: - sagre con stand di prodotti tipici: savor, bortolaccio, prugnolo, pera volpina, stridolo, porcini, tartufo - feste: Segavecchia, Artusiana, dell’Ospitalità, Sposalizio del Mare, Azzurro come il pesce - pali: dell’Uovo, dei Somari, di Santa Separata (rievocazione storica), - fiere: dei “becchi”, del formaggio di fossa - gare ciclistiche, podistiche a livello nazionale e internazionale: Nove Colli, le 5 Ville, Memorial Pantani, Rally Romagna MTB, Ironman, gare moto e auto: a Misano al World Circuit M. Simoncelli e la F1 all’Autodromo Ferrari di Imola. Altre eccellenze della tradizione romagnole sono i caratteristici laboratori della tela stampata a mano a ruggine, del ricamo bizantino e della ceramica di Faenza. Tante le attività che si possono fare in una giornata durante tutto l’arco dell’anno: escursioni, trekking, birdwatching, visite guidate a piedi, a cavallo, in bicicletta o in canoa. Naturalistiche: Parco del Delta del Po, Parco delle Foreste Casentinesi, Vena del Gesso Romagnolo, diga di Ridracoli, cammino di Dante, di San Francesco, Acquacheta o il bagno in uno dei fiumi dell’Appennino. Culturali: città d’arte, borghi medioevali, San Marino, San Leo, musei della civiltà contadina, o curiosi, castelli Malatestiani e non, di Azzurrina. Storiche: Rocca delle Camminate, la casa natale e/o museo di B. Mussolini, M. Moretti, A. Saffi, G. Pascoli, F. Baracca, P. Artusi, F. Fellini, T. Guerra, l’eccidio di Tavolicci, il ponte sul Rubicone, le Domus, Mevaniola, Villanoviani, Bizantini, Romani, la linea gotica. Spirituali: Eremo di Camaldoli, La Verna, Sant’Alberico, basilica di San Vicinio. Turistiche: shopping e passeggiate nelle località della Riviera, parchi tematici, d’avventura, divertimento, piste di go-kart, mini moto, balere del liscio, discoteche, stabilimenti balneari. Consiglio l’utilizzo dell’auto per gli spostamenti. La frazione è servita dal servizio extraurbano degli autobus. 😊
Montemaggio
A circa un paio di km la Fiera di Cesena, 13 km quella di Forlì, 10 km Forlì: monumenti del Ventennio, musei San Domenico e Cesena: Biblioteca Malatestiana, Rocca, Fontana Masini, Teatro Bonci, Villa Silvia, 15 km Milano Marittima e Cervia: spiaggia, terme, saline, Casa delle Farfalle, Il labirinto Dedalo, Parco Naturale, CerviAvventura, 20 km Cesenatico: spiaggia, Museo della Marineria, Portocanale, Conserve, Atlantica, 25 km Ravenna: pineta, piallasse, mosaici, Basilica di Classe, di San Vitale, Porto di Classis, Mirabilandia, Zoo Safari, monumenti Unesco, Mausoleo di Teodorico, di Gallaplacidia, tomba di Dante, lidi ravennati, 35 km Rimini: ponte di Tiberio, Grand Hotel, Italia in miniatura, Fiabilandia, 45 km Riccione: Viale Ceccarini, Acquafan e Bagno di Romagna: terme, Sentiero degli Gnomi, sorgente del Tevere e Appennino. In tutte le stagioni si tengono: - sagre con stand di prodotti tipici: savor, bortolaccio, prugnolo, pera volpina, stridolo, porcini, tartufo - feste: Segavecchia, Artusiana, dell’Ospitalità, Sposalizio del Mare, Azzurro come il pesce - pali: dell’Uovo, dei Somari, di Santa Separata (rievocazione storica), - fiere: dei “becchi”, del formaggio di fossa - gare ciclistiche, podistiche a livello nazionale e internazionale: Nove Colli, le 5 Ville, Memorial Pantani, Rally Romagna MTB, Ironman, gare moto e auto: a Misano al World Circuit M. Simoncelli e la F1 all’Autodromo Ferrari di Imola. Altre eccellenze della tradizione romagnole sono i caratteristici laboratori della tela stampata a mano a ruggine, del ricamo bizantino e della ceramica di Faenza. Tante le attività che si possono fare in una giornata durante tutto l’arco dell’anno: escursioni, trekking, birdwatching, visite guidate a piedi, a cavallo, in bicicletta o in canoa. Naturalistiche: Parco del Delta del Po, Parco delle Foreste Casentinesi, Vena del Gesso Romagnolo, diga di Ridracoli, cammino di Dante, di San Francesco, Acquacheta o il bagno in uno dei fiumi dell’Appennino. Culturali: città d’arte, borghi medioevali, San Marino, San Leo, musei della civiltà contadina, o curiosi, castelli Malatestiani e non, di Azzurrina. Storiche: Rocca delle Camminate, la casa natale e/o museo di B. Mussolini, M. Moretti, A. Saffi, G. Pascoli, F. Baracca, P. Artusi, F. Fellini, T. Guerra, l’eccidio di Tavolicci, il ponte sul Rubicone, le Domus, Mevaniola, Villanoviani, Bizantini, Romani, la linea gotica. Spirituali: Eremo di Camaldoli, La Verna, Sant’Alberico, basilica di San Vicinio. Turistiche: shopping e passeggiate nelle località della Riviera, parchi tematici, d’avventura, divertimento, piste di go-kart, mini moto, balere del liscio, discoteche, stabilimenti balneari. Consiglio l’utilizzo dell’auto per gli spostamenti. La frazione è servita dal servizio extraurbano degli autobus. 😊
Torretta panoramica
6 Via Aldruda Frangipane
STORIA I territori attuali di Santa Croce e Santa Maria Nuova, in epoca romana erano centuriati secondo lo schema forlimpopolese, mentre la zona più a est, verso San Pietro in Guardiano, era all'epoca boschivo e a tratti palustre. Ancora non esisteva un borgo, ma un sistema di fattorie adibite alla coltivazione delle vigne e alla produzione del vino. La sistemazione del territorio mutò l'avvento dei bizantini, strade o carraie non seguivano più uno schema rigoroso ma un percorso dettato dalla natura, con le strade maestre che seguivano il corso di torrenti provenienti dalle colline. Sancte Marie Nove viene citata per la prima volta nel 1371 dal cardinale Anglico nella Descriptio Romandiole, dove si parla di un borgo di tre focolari, ovvero famiglie (25-30 persone quindi). Zona di confine tra la provincia di Bologna e quella di Ravenna, vi era una torre adibita a dogana, attualmente Villa Spada Averalli o Villa Avezzani in via Casavecchia, residenza estiva e di caccia dei marchesi Cavalli. Nell'omonima via è ancora conservato Palazzo Cavalli, eretto nella seconda metà del XV secolo. Fu rifugio e luogo di ristoro di Napoleone Bonaparte durante la campagna d'Italia, e successivamente abitato dai conti Passardi sino al dopoguerra. Durante la seconda guerra mondiale molte furono le vittime civili per i bombardamenti dell'ottobre 1944, quando per due giorni e due notti caddero granate inglesi sparate da Cesena. Gli obbiettivi degli Alleati erano Palazzo Cavalli già adibito alla residenza degli ufficiali tedeschi, due postazioni contraeree e una postazione di artiglieria. Santa Maria Nuova fu liberata dal 1º reggimento North Irish Horse, dal Royal Armoured Corps e dalla fanteria scozzese che poi puntarono su Forlimpopoli. Nel dopoguerra l'abitato ha visto un progressivo e consistente sviluppo demografico. L'impianto urbanistico, storicamente a nastro lungo un'unica via, si è esteso notevolmente con la realizzazione di nuove strade parallele. Alla fine del Novecento il nome della località è stato modificato per onorare il medico, poeta e politico Ado Spallicci, nativo del luogo.
Santa Maria Nuova
STORIA I territori attuali di Santa Croce e Santa Maria Nuova, in epoca romana erano centuriati secondo lo schema forlimpopolese, mentre la zona più a est, verso San Pietro in Guardiano, era all'epoca boschivo e a tratti palustre. Ancora non esisteva un borgo, ma un sistema di fattorie adibite alla coltivazione delle vigne e alla produzione del vino. La sistemazione del territorio mutò l'avvento dei bizantini, strade o carraie non seguivano più uno schema rigoroso ma un percorso dettato dalla natura, con le strade maestre che seguivano il corso di torrenti provenienti dalle colline. Sancte Marie Nove viene citata per la prima volta nel 1371 dal cardinale Anglico nella Descriptio Romandiole, dove si parla di un borgo di tre focolari, ovvero famiglie (25-30 persone quindi). Zona di confine tra la provincia di Bologna e quella di Ravenna, vi era una torre adibita a dogana, attualmente Villa Spada Averalli o Villa Avezzani in via Casavecchia, residenza estiva e di caccia dei marchesi Cavalli. Nell'omonima via è ancora conservato Palazzo Cavalli, eretto nella seconda metà del XV secolo. Fu rifugio e luogo di ristoro di Napoleone Bonaparte durante la campagna d'Italia, e successivamente abitato dai conti Passardi sino al dopoguerra. Durante la seconda guerra mondiale molte furono le vittime civili per i bombardamenti dell'ottobre 1944, quando per due giorni e due notti caddero granate inglesi sparate da Cesena. Gli obbiettivi degli Alleati erano Palazzo Cavalli già adibito alla residenza degli ufficiali tedeschi, due postazioni contraeree e una postazione di artiglieria. Santa Maria Nuova fu liberata dal 1º reggimento North Irish Horse, dal Royal Armoured Corps e dalla fanteria scozzese che poi puntarono su Forlimpopoli. Nel dopoguerra l'abitato ha visto un progressivo e consistente sviluppo demografico. L'impianto urbanistico, storicamente a nastro lungo un'unica via, si è esteso notevolmente con la realizzazione di nuove strade parallele. Alla fine del Novecento il nome della località è stato modificato per onorare il medico, poeta e politico Ado Spallicci, nativo del luogo.